tram e trasporto pubblico a Roma

Ultime dalla rete romana di trasporto pubblico

Anno 2017, luglio-dicembre

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Ultime cretinerie sul futuro del trasporto romano

21 dicembre. Da Repubblica,, ultime ma non nuove. Eccole, due esternazioni del nostro Assessore alla mobilità.

Sul prolungamento della metro della linea B1, dalla stazione di Jonio fino a Bufalotta-Porta di Roma, l'attività sta andando avanti. Vogliamo creare un sistema a fune su rotaia: quindi una metro leggera che sia più funzionale ai tempi di realizzazione. Vogliamo progettarla e cercare di realizzarla nel più breve tempo possibile. E' un sistema che prevederà 7 nuove fermate e sarà funzionale allo spostamento in quel quadrante.

Quindi ci risiamo con i treni di una metropolitana instradati su una funicolare. Ma si seguita:

Mentre è pronto il progetto definitivo del tram che da piazza Vittorio arriverà all'inizio di via dei Fori Imperiali, ai piedi del Colosseo...

...anche se non si è ancora capito il tracciato di questo tram. Restiamo in fiduciosa attesa. 

Nuovi e innovativi autobus

8 novembre. Sarebbero in arrivo, a due porte in modo da combattere efficacemente l'evasione tariffaria; almeno è quanto si legge sul Corriere della Sera. I passeggeri saranno tenuti a salire davanti, obliterare il titolo di viaggio, ovviamente sotto l'occhio vigile dell'autista, e scendere dietro. Invece, se veramente tali autobus entreranno in servizio, è facile prevedere che: 1) l'autista, ribellandosi al nuovo compito, se ne fregherà e tutti passeranno tranquillamente senza obliterare niente; 2) gran parte dei passeggeri preferirà salire di dietro e seguitare a  non pagare il biglietto; 3) ci sarà una gran confusione nella vettura mancando l'uscita centrale e scontrandosi i pochi ligi con i molti trasgressori; 4) i tempi di sosta alle fermate diverranno  biblici. Altri due dettagli: arriveranno 800 (diconsi ottocento*) vetture in tre anni e gli autobus sono detti, sul Corriere, eco-bus tipo Londra. Chissà in cosa consiste l'"eco", ma circa il "tipo Londra" per caso vogliono riprovarci con le vetture a due piani? Può essere, visto che con la generale ignoranza nessuno ricorda l'infelice esperimento dei Fiat 412 di qualche decennio fa.

* Per comprare quattro tram (e ce ne sarebbe bisogno, visto che tra guasti e scontri il parco tramviario si sta pericolosamente assottigliando) non ci sono soldi, ma per 800 autobus sembra il contrario.

Ulteriore notizia. Dall'assessore al traffico:

Entro la fine del 2018 sarà pronto il progetto della funivia Magliana-Piazza Civiltà del Lavoro. Al momento è allo studio dei tecnici la connessione con la stazione ferroviaria di Villa Bonelli.

Bene, prendiamo atto della promessa (anche se non crediamo ad una parola di ciò che dice l'assessore).

Ci risiamo...

6 novembre. ...con la guida automatica su vernice. Dal Civis di buona memoria a un "tram" cinese, come ci raccontano sul Fatto quotidiano (rubrica Eco Mobilità, manca "sostenibile") del 2 u.s., un rotabile che non necessita nè di rotaie, nè tanto meno di linea di alimentazione: viaggia su strisce disegnate sull'asfalto ed è alimentato da batterie le quali, naturalmente, si ricaricano da sole (non è spiegato come) in dieci minuti; autonomia, velocità, capacità di carico semplicemente strabilianti. L'articolista conclude che "...nei prossimi anni la tecnologia self driving finirà certamente anche sui bus": ma allora, il Civis cosa era?

P.S. - Nei giorni scorsi ci era sfuggita un'altra primizia: Metrovia, che vuol trasformare le ferrovie urbane in metropolitane. Come se fosse una cosa da fare in tre giorni (ma conoscono le differenze tra un treno e una metropolitana? Sembra di no.).

Un autobus che somiglia a un tram...

2 novembre. ...ma che non è un tram (traduzione da MobiliCités):

Amiens ordina 43 autobus elettrici a Irizar. La città di Amiens ha annunciato, il 23 ottobre 2017, l'acquisto di una quarantina  di autobus al 100% elettrici articolati Irizar. Questo nuovo materiale, che somiglia a un tram, sarà posto in servizio nel 2019 sulla nuova rete di BHNS, un compromesso che permetterà di far dimenticare il progetto di tram classico del 2014.

Notiamo quindi che i nuovi autobus di Amiens somigliano ai tram, ma sono stati comprati per far dimenticare un tentativo di tram. E la somiglianza al tram deve essere cosa di eccezionale importanza, visto che è ribadita qualche riga più sotto:

A partire dal 2019 questi nuovi veicoli, di un design molto vicino ad un tram, circoleranno su tre delle quattro linee... Questo progetto permetterà ad Amiens di voltare definitivamente pagina dal progetto di tram classico su rotaie del 2014...

Ma apprendiamo anche qualcosa di interessante sulla tecnologia di questi autobus mascherati da tram:

Lunghi 18 metri con più di 140 posti, questi autobus di ricaricheranno in punti strategici della linea, al termine o all'inizio della stessa, in circa cinque minuti, a mezzo di un pantografo... Questo tipo di ricarica interverrà quando il veicolo non dispone più dell'autonomia necessaria per completare il tragitto, mediante cariche disposte lungo il percorso oltre che nei depositi.

Qui anche l'autore non deve aver capito molto su come andrebbero le cose: la carica a mezzo di pantografo, che non potrà essere di tipo usuale ferroviario dovendo necessariamente essere bipolare, avverrà ai capolinea oppure in "punti strategici" e nei depositi? C'è una bella differenza dal punto di vista dell'esercizio. In ogni caso restiamo in attesa del momento in cui i nostri scopriranno questo rivoluzionario mezzo di trasporto urbano e, certamente, ce lo proporranno quale toccasana per i problemi del trasporto pubblico a Roma.

Nuovi e più avanzati orizzonti...

27 ottobre. ... per il nostro trasporto urbano, almeno stando a quello che ci raccontano sul Messaggero del 26 u.s.:

Il prolungamento della metro B1 da Jonio a Porta di Roma attraverso una funivia su rotaie,...

Qui già ci fermiamo: cos'è una funivia su rotaie? A occhio e croce sembrerebbe una funicolare, ma non ci sembra che una funicolare sia il mezzo più adatto al prolungamento di una metropolitana; ma se lo dice l'assessore al traffico... E come si svolgerebbe il servizio? Il treno si ferma, abbassa i pantografi e viene agganciato alla apposita fune traente, che lo porta a destinazione viaggiando magari a 10 km/h; oppure i viaggiatori sono invitati a scendere e a prendere posto in adatte carrozzette? Ce lo spieghino, per favore. Ma seguitiamo:

una nuova filovia da Ponte Mammolo all'ospedale Sant'Andrea,...

 e ci risiamo con i filobus, ma facciano almeno camminare quelli che già abbiamo. Seguono progetti di massima utilità come

 ... un ponte ciclopedonale sul fiume Aniene tra la zona Espero e la stazione Conca d'Oro della metro B1.

E meno male che questi sono

 ... alcuni dei progetti discussi ieri sera nella sede del III Municipio dove è stato presentato il Pums, il Piano urbano sulla mobilità sostenibile.

Figuriamoci gli altri. Lasciando perdere qualche altra chiacchiera, arriviamo nuovamente ad un punto interessante:

(...) Nel Pums, inoltre, è previsto il prolungamento su rotaie della Linea B1, Jonio-Bufalotta.

Ma non si doveva prolungare con funivia su rotaie da Jonio a Porta di Roma? O è forse un altro prolungamento, col che avremo due diramazioni sulla B? E infine qualcosa che sarebbe veramente interessante

(...) proprio in questi giorni abbiamo chiuso la Conferenza dei servizi per prolungare la filovia 90, da Porta Pia a Termini.

Bastasse la conferenza dei servizi a prolungare il 90!

Un raddoppio (con relativo fronte di lotta?)

20 ottobre. Su Regione Lazio si legge Mobilità: al via gara raddoppio della Roma-Civita Castellana-Viterbo (*). Accidenti, che notizia; ma andando avanti si vede che il raddoppio riguarda solo la modestissima tratta Montebello-Morlupo. Stiamo a vedere, dato e non concesso che qualcuno aderisca alla gara e, ancora dato e non concesso, che i lavori non seguano poi l'esempio di quelli a piazzale Flaminio, dei quali dopo la faccenda del buco nella galleria della metro nel 2014 non si è più saputo niente, nonostante il dettagliatissimo cronoprogramma a suo tempo presentato. In ogni caso, già non tutti sembrano essere d'accordo sul raddoppio in questione: c'è un tale che propone gallerie e stazione su due piani interrati (interrare le linee ferroviarie è un'attività oggi molto di moda). Si aprirà un nuovo fronte di lotta?

(*) Altra testata pubblica invece FS, raddoppia la Roma-Viterbo?

Sotto il segno dei PUMS

7 ottobre. Cosa siano i PUMS pochi lo sanno, ma devono essere una cosa importante se su muoversiaroma, dopo averci informato che è "scattato il tour di partecipazione (?) che toccherà tutti Municipi", si legge la seguente strabiliante notizia:

Una di queste [proposte pervenute proprio attraverso questi misteriosi organi]... chiede il prolungamento della ferrovia Roma-Giardinetti fino al policlinico e all'università Tor Vergata. La proposta non solo sarà accolta ma è già prevista tra le cosiddette opere invarianti, ossia tra quelle che saranno comunque realizzate.

Quindi il citato prolungamento, essendo opera invariante*, è cosa fatta, si può dire. Ma come sarà fatto, se ferrovia o tramvia, con quale scartamento, quale alimentazione, su che percorso e altri trascurabili dettagli bisognerebbe chiederlo ai citati PUMS. Ma va a trovarli.

* Invariante, termine matematico per una grandezza che non varia al cambiare, per es., del sistema di riferimento; adattissimo a caratterizzare certe questioni di traffico urbano.

Un terribile incidente sulla Roma Nord

20 agosto. Che in rete sia lecito scrivere qualsiasi balla, è cosa oramai nota e accertata; ma quando una notizia è troppo evidentemente frutto di ignoranza o di disinformazione, forse sarebbe meglio evitare di scriverla. E' il caso di quanto un noto dilettante di trasporto scrive sul suo blog in data 19 agosto u.s.

Disco verde e il treno che si ritrova instradato sul binario momentaneamente interdetto alla circolazione per motivi di sicurezza.

La vicenda suscita scalpore e incredulità, certe distrazioni possono essere fatali. Una tragica riprova è lo scontro frontale avvenuto in Puglia il 12 luglio 2016 sulla linea Andria-Corato, costato la vita a 23 persone, dipendenti di Ferrotramviaria compresi.

In realtà l'incidente in Puglia non ha niente in comune col fatto di cui si parla.

Quel venerdì mattina, intorno alle 11.45, la tratta extraurbana, compresa tra le stazioni Montebello e Riano, viene sospesa a causa del pericoloso incendio divampato in quest’ultima località, che lambisce il sedime e compromette il servizio. Inoltre, su esplicita richiesta dei Vigili del Fuoco, il preposto Reparto provvede a togliere la tensione sulla linea di contatto, specificatamente tra il sezionatore «lato Roma di Sacrofano», situato in prossimità del passaggio a livello di via Casale di Malborghetto, a circa 400 metri dall’omonima stazione, e il «sezionatore lato Roma di Riano». Viene installato un fioretto di cortocircuito, mediante il quale assicurare la messa a terra, collegato sulla rotaia del binario in deviata della stessa Sacrofano.

(...) Ma alle 13.04 viene riesumato il treno 602 e dichiarato soppresso solo da «da Sacrofano a Catalano», nonostante la circolazione risulti ancora inibita da Montebello, stazione che precede Sacrofano, al «segnale lato Roma di Castelnuovo». Tuttavia, il convoglio lascia Piazzale Flaminio, in perfetto orario (13.10) e raggiunge Montebello in venticinque minuti. Dove nessuno sembra accorgersi dell’errore madornale e ricordarsi, cosa fondamentale, che la tratta, nella quale rientra Sacrofano, è anche priva di corrente.

Inviare un treno su una tratta non alimentata è certo un errore, ma per il nostro è un "errore madornale" viste le catastrofiche conseguenze che ci descrive nel seguito.

Il boato. Il 602 riparte, tranquillamente, su autorizzazione di Montebello, e si immette sul tracciato interdetto, cioè sospeso, per giunta a semplice binario. Ma appena il pantografo dell’elettromotrice, carrozza di testa, supera il sezionatore di Malborghetto, laddove inizia materialmente l’interruzione di corrente, si verifica un cortocircuito, accompagnato da un boato micidiale e dalla fuoriuscita di fumo, che gettano i passeggeri nel panico.

Apprendiamo quindi che collegando un locomotore tra il filo aereo messo a terra e la rotaia, anch'essa ovviamente a terra, accade il cataclisma descrittoci. Ma l'autore del pregiato scritto ha mai provato a collegare i due terminali di una lampadina sullo stesso filo dell'impianto di casa? E infine l'ultima usuale manciata di fesserie:

Violento il passaggio di tensione, rilanciata sulla linea aerea dai motori del convoglio, tanto da provocare la fusione tra il cavo e il fioretto della messa a terra, quindi lo spezzamento del cavo stesso. Fortuna che nessuno si trovasse nelle vicinanze, altrimenti avrebbe potuto correre il rischio di rimanere folgorato all’istante.

I motori della motrice avrebbero quindi "rilanciato" un "passaggio di tensione" ecc.; stendiamo un velo pietoso sul resto della notizia.

Ci eravamo ripromessi...

23 luglio. ...di ignorare ulteriormente i così detti programmi sul trasporto pubblico romano periodicamente prodotti dai ns. amministratori, tanto sono sempre gli stessi ed hanno valore nullo. Ma siccome parecchio tempo è passato dall'ultima nota sull'argomento, citiamo il titolo di un articolo sul Messaggero di oggi:

Roma, nuove linee dei tram: via ai lavori per 4 tratte entro fine anno.

e poi, andando a leggere l'articolo:

Roma, nuove linee dei tram, via ai lavori.

La malandata ferrovia Termini-Centocelle (la ex Roma-Giardinetti) tirata a lucido e con le fermate razionalizzate, un nuovo tram - ma il progetto è antico - che sfreccerà su via Cavour per collegare piazza Vittorio ai Fori Imperiali, due linee tramviarie a Marconi e sulla Tiburtina, un'altra ancora sulla Palmiro Togliatti. Dopo il via libera della giunta Raggi alle linee generali del Pums...

ecc. ecc., omettiamo il resto sia perchè per leggerlo sul Messaggero on line occorre essere abbonati, sia perchè seguiranno certamente le solite menate alle quali siamo abituati; raccomandiamo in ogni caso la Roma-Giardinetti "tirata a lucido", si lucideranno gli scassoni anni venti.

 


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rev. 15/06/20